In questo articolo andremo a parlare della vibroflottazione per i terreni non coesivi, spiegando i concetti base di questa tecnologia.

La vibroflottazione è una tecnica per addensare i terreni non coesivi in sito, attraverso l’impiego simultaneo della vibrazione e della saturazione, immettendo contemporaneamente del materiale granulare di riempimento.

La vibroflottazione per i terreni non coesivi riguarda particolarmente le sabbie sciolte, mentre l’attrezzatura utilizzata risulta essere la seguente:

  • Il vibroflot;
  • Le prolunghe;
  • Una gru;
  • Un alimentatore per il motore che attiva il vibroflot;
  • Una pompa;
  • Una pala caricatrice.

Il vibroflot è uno strumento che provoca le vibrazioni nel terreno, il quale viene messo nella profondità voluta attraverso delle prolunghe.

Il vibroflot a sua volta è composto da diversi elementi, i principali sono:

  • Delle masse eccentriche che provocano le oscillazioni del vibroflot;
  • Una punta conica con degli ugelli utilizzati per spruzzare l’acqua durante la penetrazione.

Le dimensioni medie sono più o meno le seguenti, una lunghezza compresa tra i 3,5 e i 5 metri ed un diametro compreso tra i 35 e i 45 centimetri.

L’esecuzione di questa operazione richiede diverse fasi, le quali devono essere eseguite con un preciso ordine cronologico:

Fase 1: Il vibratore viene sospeso in aria mediante una gru e, allo stesso tempo, si mette in funzione una sonda che attiva il vibratore ed espelle l’acqua dalla punta conica;

Fase 2: La sonda, abbassandosi, penetra nel terreno per via del suo peso;

Fase 3: Una volta raggiunta la profondità voluta, i getti d’acqua vengono dirottati sulla parte superiore del vibroflot;

Fase 4: Viene inserito il materiale di riempimento per poi addensarsi contro le pareti grazie al vibratore.

Quello che avviene, all’interno del suolo, è che il getto d’acqua porta a saturazione il terreno circostante, mentre le vibrazioni annullano temporaneamente le forze agenti tra le particelle.

Questo processo porta alla momentanea liquefazione del terreno, che garantisce il risistemarsi, per via dell’effetto della gravità, delle particelle di sabbia e di ghiaia con una configurazione più addensata.

Bibliografia:

Metodi per il miglioramento del terreno, “LA VIBROFLOTTAZIONE”, Angelo L. Garassino e Erio Pasqualini, 10° ciclo di conferenze di geotecnica di Torino, 17,18 e 19 novembre 1981.

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