In questo articolo andremo a parlare della prova penetrometrica statica, fornendo consigli utili e delle raccomandazioni per ottenere il meglio da questa prova geotecnica.

La prova penetrometrica statica, acronimo CPT (Cone Penetration Test), è una prova geotecnica che mira a definire le caratteristiche fisiche e meccaniche di un terreno.

Essa è una prova per determinare la resistenza a penetrazione di un terreno, infiggendo una punta metallica con un martinetto idraulico o meccanico.

La punta conica metallica, avente un’apertura standardizzata di 60°, viene posta all’estremità di una colonna di aste metalliche, per poi inserirla nel suolo.

Il diametro esterno di questa colonna composta di aste è di 35,7 millimetri, corrispondente ad un’area di 10 cm2, dove la punta conica mantiene lo stesso diametro alla base.

I parametri misurati da questo tipo di test sono due, la forza necessaria per infiggere la punta RP, la resistenza laterale RL e la resistenza totale RT.

Il parametro principale è la resistenza unitaria alla punta qc:

qC = RP / 10 cm2

Questa informazione viene spesso correlata alla profondità, ottenendo quindi un diagramma con ascissa qC, mentre in ordinata la profondità espressa in metri (m).

Uno strumento che viene normalmente applicato alla struttura della CPT è il friction jacket, il quale consente di misurare la resistenza laterale locale RLL, dividendo il dato ottenuto con la superficie del manicotto si ottiene il parametro fS.

cone penetration test

La struttura, così costituita, prende il nome di punta Begemann, la quale permette di ricavarsi il parametro FR:

FR = qC/fS

Attraverso questa tipologia di prova è possibile definire la coesione non drenata Cu dei terreni coesivi, infatti correlandola alla pressione totale litostatica (σV), si ottiene che:

Cu = (qC σV) / 20

Dove 20 è un valore medio tra 15 e 25.

Nella punta conica possono essere aggiunta una o più pietre porose, le quali, collegati a dei trasduttori, permettono di misurare la pressione neutra.

L’aggiunta di pietre porose fa prendere alla prova l’acronimo di CPTU, potendo eseguire delle prove di dissipazione della sovrapressione neutra indotta dall’infissione della strumentazione.

Tutte queste apparecchiature vengono ancorate saldamente al terreno mediante ancoraggi a vite, in alternativa vengono installati su appositi autocarri.

Bibliografia:

Carlo Viggiani, Fondazioni, Hevelius edizioni, anno 1999.