In questo articolo andremo a fornire qualche consiglio utile sulla scelta del piano di posa per la fondazione di un edificio, in modo da poter progettare la fondazione in maniera adeguata.

In generale, la scelta del piano di posa per la fondazione di un edificio deve tenere in considerazione la natura del sottosuolo.

In particolare, la profondità deve:

  • Essere maggiore dello strato superficiale di terreno contenente la vegetazione e superare eventuali strati composti da detriti e terra di riporto;
  • Garantire che lo strato scelto come piano di posa non sia soggetto ad azione gelo/disgelo o variazioni stagionali del contenuto d’acqua;
  • Proteggere la fondazione da eventuali acque superficiali.

Qualora sia presente una falda freatica è buona regola scegliere il piano di posa affinché sia lontano dalla zona di oscillazione del pelo libero.

Dal punto di vista strutturale, è opportuno disporre tutti gli elementi di fondazione sullo stesso livello, questo sia per motivi di sicurezza riguardanti la fondazione e sia per un miglior comportamento in condizioni di esercizio.

In caso in cui la fondazione deve essere posta al di sotto di un corso d’acqua, come per esempio un fiume o un lago, è opportuno che il piano di posa sia esente da fenomeni di erosione (chiamati sour).

In questi casi, il consiglio fornito da Terzaghi è quello di porre il piano di posa della fondazione ad una profondità almeno quattro volte maggiore il massimo sopralzo, in caso di piena, conosciuto.

Il sopralzo è la differenza di quota tra  il livello normale dell’acqua e il livello stimato in caso di piena.

Per le fondazioni, che coinvolgono opere idrauliche, è opportuno evitare che si verifichino moti di filtrazione con sbocco in superficie a valle della fondazione.

Qualora si verificassero queste condizioni, si può innescare il fenomeno del sifonamento, ovvero quando le forze di filtrazione dirette verso l’alto, per via dello sbocco, annullando le tensioni efficaci verticali.

Le costruzioni idrauliche, che potenzialmente possono essere soggette a questo fenomeno, possono essere:

  • Opere di sbarramento;
  • Palancole;
  • Ture;
  • Etc.

Bibliografia:

Salvatore Lombardo, Valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici esistenti in cemento armato, Dario Flaccovio editore.

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