In questo articolo andremo a vedere come avviene il calcolo della rendita catastale. Come sempre si eviterà di entrare troppo nel particolare, a favore di una più larga comprensione.

Prima di partire però, definiamo che cos’è la rendita catastale.

La rendita catastale è  definita come il reddito   ordinario annuo retraibile da un’unità immobiliare urbana (u.i.u) al netto delle spese ed al lordo delle imposte.

Dove si prende la rendita catastale?

Normalmente la rendita catastale si prende dagli atti castali.

Ma se non fosse presente?

In tal caso bisogna calcolarla.

Di norma, la rendita catastale di un’unità immobiliare urbana si determina detraendo dal canone lordo di affitto le spese di pertinenza della proprietà o alternativamente applicando il saggio di fruttuosità al valore di mercato delle u.i.u.

Quali sono le spese che il catasto considera?

Le spese e le perdite prese in considerazione sono le seguenti :

– l’ammortamento del capitale;

– la manutenzione;

-l’assicurazione;

-l’amministrazione;

– i servizi comuni;

– sfitti e le inesigibilità.

Quali sono le modalità di calcolo con cui si determina la rendita castale ?

Le modalità di calcolo variano in funzione della categoria dell’oggetto in esame, infatti per le unità immobiliari urbane ordinarie (categoria A,B,C) la rendita catastale si ottiene moltiplicando la tariffa  corrispondente  alle pertinenti categorie e classi per la consistenza delle u.i.u (unità immobiliari urbane).

Mentre per le categorie speciali e particolari (gruppi D ed E) la R.C. si ottiene attraverso una valutazione diretta dell’ u.i.u.

Cosa sono le categorie?

Le categorie si distinguono come segue:

Categoria A ( abitazioni di tipo signorile, abitazioni di tipo civile, abitazioni di tipo economico, etc.)

Categoria B (Collegi, Case di cura, scuole, laboratori scientifici,etc.)

Categoria C (Negozi, botteghe, magazzini, stalle, etc.)

Categoria D (Alberghi, teatri, istituti di credito, etc.)

Categoria E (Fari, Stazioni per i servizi di trasporto, etc).

Si ricorda che le categorie rappresentano un quadro generale.  Per ogni comune italiano il catasto ha determinato uno specifico quadro di categorie togliendo quelle non presenti sul territorio della zona censuaria stessa.

Come si misura la consistenza catastale?

La consistenza per le categorie A, B e C si determina nel seguente modo:

– Per le categorie A in vani utili.

– Per le categorie B in mc vuoto per pieno.

– Per le categorie C in mq utili.

Bibliografia:

Il catasto terreni, Benito Polizzi e Claudio La Vecchia, Editore Dario Flaccovio,2010.

Nuovo corso di economia ed estimo, Stefano Amicabile, Hoepli Editore,2013.

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