In questo articolo andremo a parlare degli aspetti tecnologici che contraddistinguono i pilastri in cemento armato, fornendo una visione d’insieme su questa tematica.

I pilastri in cemento armato sono degli elementi verticali, con lo scopo principale di resistere alle azioni di compressione.

Le sezioni più comunemente utilizzate per questi elementi sono quelle circolari, rettangolari o quadrate, per via della loro facilità costruttive e proprietà geometriche.

pilastri in cemento armato 1

Per edifici aventi un numero maggiore di tre piani, i pilastri vengono rastremati, ovvero la loro dimensione trasversale viene ridotta andando dal basso verso l’alto.

La rastremazione dei pilastri è dovuta al fatto che i pilastri posti in sommità sopportano dei carichi di compressione inferiori rispetto ai pilastri di base, di conseguenza è possibile ridurre l’area resistente.

Uno svantaggio, che la rastremazione comporta, è l’interruzione della continuità del flusso di tensione, generando potenzialmente un punto di debolezza nella struttura.

La realizzazione del pilastro si ha mediante il getto del calcestruzzo, il quale avviene in due fasi:

  • Creazione del tronco del pilastro, partendo dall’ estradosso del primo solaio fino all’intradosso della trave posta nel secondo solaio.
  • Getto sia del secondo solaio, della trave e del tronco del pilastro fino a giungere all’estradosso del secondo solaio.

Per quanto riguarda l’armatura, particolare attenzione bisogna prestare nelle zone dissipative, ovvero le zone nelle immediate vicinanze delle estremità dei pilastri.

L’ ampiezza di queste zone risulta essere secondo le NTC 2018 § 7.4.6.1.2., la maggiore tra:

  • Altezza della sezione;
  • 1/6 dell’altezza del pilastro;
  • 45 cm;
  • Altezza del pilastro se minore del triplo dell’altezza della sezione.

In queste zone, l’armatura a taglio va raffittita mediante la diminuzione del passo o una variazione di diametro delle staffe.

Il pilastro, nella maggioranza dei casi, è soggetto a pressoflessione ovvero una combinazione di flessione e compressione.

Di conseguenza, la presenza e la disposizione dell’armatura longitudinale risulta avere un ruolo fondamentale in fase di progettazione.

I ferri longitudinali dovrebbero sovrapporsi nelle zone in cui le sollecitazioni sono basse, per questo motivo è preferibile che ciò avvenga nella mezzeria del pilastro.

Bibliografia:

Vincenzo Nunziata, Teoria e pratica delle strutture in cemento armato, Dario Flaccovio editore, anno 2014.