In questo articolo si andrà a parlare della correlazione che vi è tra la misurazione del danno e dell’azione sismica in riferimento alle attuali conoscenze.

Al fine di studiare la correlazione tra la misurazione del danno e dell’azione sismica, bisogna partire fornendo la definizione di danno, in quanto esse variano in funzione di ciò che si sta studiando.

Esistono infatti diverse tipologie di danno, le più frequenti sono:

  • Il danno della struttura di un edificio;
  • Il danno di tipo economico diretto o totale;
  • Il danno apparente.

Il danno della struttura dell’edificio è connesso alla perdita di sicurezza dell’edificio stesso per via dell’azione sismica, la quale ha danneggiato le parti strutturali di cui è composto, per esempio travi e pilastri.

Il danno economico è quello connesso con il valore, si definisce diretto quando si intende il costo degli interventi necessari a riparare i danni, mentre totale comprende anche altri aspetti, come i mancati introiti e la perdita della clientela.

Infine vi è il danno apparente, il quale considera tutte le modificazioni visibili dell’edificio a seguito di un evento tellurico.

Il parametro per valutare l’entità del danno, molto spesso quello di tipo economico, è quello dal rapporto di due valori, ovvero il costo di riparazione fratto il costo di ricostruzione completa.

Questo parametro è un numero decimale compreso tra 0 e 1, che fornisce un’idea immediata sulla gravità della situazione, di contro risulta essere legato alle condizioni di mercato e non tiene conto delle perdite non quantificabili economicamente.

Il danno può essere correlato all’intensità sismica che lo ha provocato.

Esistono diverse scale che definiscono l’intensità sismica, le più comuni sono le seguenti:

  • Scala Mercalli-Cassini-Sieberg (MCS);
  • Modified Mercalli Scale;
  • Scala Richter.

Le prime due scale misurano l’intensità sismica in funzione dei danni generati dal terremoto, mentre la scala Richter mette in relazione l’intensità sismica con l’energia sprigionata dal sisma nell’ ipocentro (magnitudo).

Dal punto di vista ingegneristico, è importante sapere l’accelerazione del sisma che ha provocato una determinata tipologia di danno. Per questo motivo si utilizzano i gal, ovvero il valore dell’ accelerazione:

1 gal = 0,01 m/s2

Pietro Cirrone, nel suo libro intitolato “Valutazione speditiva di sicurezza sismica degli edifici esistenti”, Dario Flaccovio editore, anno 2013, propone questa relazione tra accelerazione e intensità misurata con la scala Mercalli modificata:

aMAX = 10 (K/3-0,5)

Dove:

K = – 0,013 I2 + 1,068 I – 0,902

I è l’intensità misurata con la  Modified Mercalli Scale.

Bibliografia:

Pietro Cirrone, Valutazione speditiva di sicurezza sismica degli edifici esistenti, Dario Flaccovio editore, anno 2013.

Stefano Colombini,Vulnerabilità sismica di edifici esistenti in cemento armato e muratura, EPC editore, anno 2014.

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