In questo articolo andremo a descrivere di che cosa si occupa il C.T.U. (consulente tecnico d’ufficio) parole semplici e chiare, in modo da chiarire ogni dubbio.

La figura del C.T.U. (consulente tecnico d’ufficio) entra in gioco in sede di processo civile, ovvero quando la parte ricorrente chiama in causa, presso un’autorità predisposta, la parte resistente.

Il giudice, per formulare un suo giudizio, può nominare dei consulenti tecnici, chiamati consulenti tecnici d’ufficio, al fine di rispondere ad un quesito.

Occorre ricordare che il giudice non delega nessun potere decisionale, ma si avvale della professionalità di un tecnico per ottenere delle informazioni aggiuntive.

Il giudice, qualora lo ritenesse opportuno, può anche non assecondare le conclusioni a cui è giunto il perito, se non li ritiene sufficientemente motivate.

I C.T.U. vengono nominati utilizzando degli appositi albi, i quali sono suddivisi in categorie, come per esempio geometri, ingegneri, agronomi, etc.

Il primo atto che normalmente il C.T.U. compie è l’accettazione dell’incarico, il quale viene eseguito mediante la pronuncia di un giuramento, dove il perito si impegna a far conoscere la verità al giudice.

Le richieste che possono pervenire dal giudice sono due sostanzialmente, una consulenza tecnica d’ufficio oppure un accertamento tecnico preventivo.

Il consulente tecnico d’ufficio, una volta ricevuto il quesito e prestato giuramento, svolge dei sopralluoghi o altri incarichi conferiti dal magistrato.

Nel caso dei sopralluoghi, il C.T.U. ha il compito di comunicare alle parti in causa il giorno, l’ora e il luogo del sopralluogo, in modo da dare inizio alle operazioni periziali.

In sede di sopralluogo, il consulente ha la facoltà di chiedere maggiori informazioni ai periti delle parti in causa, al fine di avere una maggiore chiarezza sul problema oggetto del quesito.

Tutte le operazioni del C.T.U. che vanno dall’ analisi del quesito, al sopralluogo, alla valutazione sono riportate nella relazione di stima.

Una volta completata, la relazione scritta deve necessariamente essere depositata presso la cancelleria del tribunale.

Il consulente tecnico d’ufficio, durante l’esplicamento delle sue mansioni, può tentare una conciliazione tra le parti, anche se non è obbligato a farlo.

Se il tentativo riesce si scrive il verbale di conciliazione, in caso contrario viene redato il verbale di mancata conciliazione.

Bibliografia:

Nuovo corso di economia ed estimo, Stefano Amicabile, Hoepli Editore,2013.